Dizionario Biblico

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Cena del Signore

L’invito di Gesù è stato categorico (Gv 6:53-59; Mt 26:26-29; Lc 22:14-20; Mc 14:22-251) perciò ogni credente è chiamato a rammemorare quell’evento (1Co 11:23-32; Lc 22:192) nutrendosi, simbolicamente del Suo corpo e del Suo sangue. Ha le sue origini nella pasqua ebraica (Es 3:1-103) che si volgeva al futuro, mentre la santa cena guarda non solo al passato, a ciò che Gesù fece sulla croce, ma anche al futuro perché i Suoi la celebreranno fino al Suo ritorno.

Giovanni 6:53 Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. 6:54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 6:55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 6:56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. 6:57 Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch'egli a motivo di me. 6:58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno». 6:59 Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga di Capernaum. Matteo 26:26 Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo ruppe e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo». 26:27 Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, 26:28 perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati. 26:29 Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio». Luca 22:14 Quando giunse l'ora, egli si mise a tavola, e gli apostoli con lui. 22:15 Egli disse loro: «Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire; 22:16 poiché io vi dico che non la mangerò più, finché sia compiuta nel regno di Dio». 22:17 E, preso un calice, rese grazie e disse: «Prendete questo e distribuitelo fra di voi; 22:18 perché io vi dico che ormai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio». 22:19 Poi prese del pane, rese grazie e lo ruppe, e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 22:20 Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi. Marco 14:22 Mentre mangiavano, Gesù prese del pane; detta la benedizione, lo spezzò, lo diede loro e disse: «Prendete, questo è il mio corpo». 14:23 Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero. 14:24 Poi Gesù disse: «Questo è il mio sangue, il sangue del patto, che è sparso per molti. 14:25 In verità vi dico che non berrò più del frutto della vigna fino al giorno che lo berrò nuovo nel regno di Dio».

1Corinzi 11:23 Poiché ho ricevuto dal Signore quello che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, 11:24 e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 11:25 Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. 11:26 Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga». 11:27 Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. 11:28 Ora ciascuno esamini sé stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; 11:29 poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro sé stesso, se non discerne il corpo del Signore. 11:30 Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono. 11:31 Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati; 11:32 ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, per non essere condannati con il mondo. Luca 22:19 Poi prese del pane, rese grazie e lo ruppe, e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me».

Esodo 3:1 Mosè pascolava il gregge di Ietro suo suocero, sacerdote di Madian, e, guidando il gregge oltre il deserto, giunse alla montagna di Dio, a Oreb. 3:2 L'angelo del SIGNORE gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava. 3:3 Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!» 3:4 Il SIGNORE vide che egli si era mosso per andare a vedere. Allora Dio lo chiamò di mezzo al pruno e disse: «Mosè! Mosè!» Ed egli rispose: «Eccomi». 3:5 Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro». 3:6 Poi aggiunse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe». Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio. 3:7 Il SIGNORE disse: «Ho visto, ho visto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il grido che gli strappano i suoi oppressori; infatti conosco i suoi affanni. 3:8 Sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese nel quale scorre il latte e il miele, nel luogo dove sono i Cananei, gli Ittiti, gli Amorei, i Ferezei, gli Ivvei, e i Gebusei. 3:9 E ora, ecco, le grida dei figli d'Israele sono giunte a me; e ho anche visto l'oppressione con cui gli Egiziani li fanno soffrire. 3:10 Or dunque va'; io ti mando dal faraone perché tu faccia uscire dall'Egitto il mio popolo, i figli d'Israele».




 
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